Togliere un fermo amministrativo si può: ecco quanto tempo serve

Togliere un fermo amministrativo si può: ecco quanto tempo serve

Non pagare le imposte o le sanzioni amministrative può diventare un vero problema, soprattutto se la situazione si lascia andare nel tempo. L’Agenzia di Riscossione, a fronte di un importo non pagato può emettere un fermo amministrativo, evitando che il debitore possa circolare con la sua auto. L’unico modo per togliere le ganasce fiscali è pagare. Ma quanto tempo serve? Qual è la procedura per cancellare o sospendere il provvedimento senza problemi? Alla luce della normativa vigente scopriamo come funziona la cancellazione del fermo amministrativo visitando il link: https://www.legge3.it/cancellazione-fermo-amministrativo-scopri-come-revocarlo/.

Fermo amministrativo: cos’è e come funziona

Il fermo amministrativo viene considerata una misura cautelare vera e propria emessa per chi non paga un debito di natura fiscale verso l’Agenzia di Riscossione. Non deve trattarsi necessariamente di una sanzione ricollegabile all’auto, infatti imposte non pagate come Irpef, Tari, Iva e molto altro possono provocare, se non pagate, il fermo.

L’iscrizione del fermo amministrativo, però, non è automatica e deve rispettare dei tempi giuridici. In primo luogo si notifica la cartella da cui decorrono minimo sessanta giorni, il tempo necessario per procedere con un eventuale ricorso. Dopo tale passaggio si può già procedere con il fermo ma, molte volte, dati i tempi dilatati della burocrazia italiana si ricade nella prescrizione del debito, un termine diverso a seconda della natura di quanto dovuto.

Prima di passare all’iscrizione del fermo amministrativo dell’auto bisogna notificare un ulteriore atto che si identifica nel preavviso di pagamento che può essere onorato entro trenta giorni, in un’unica soluzione o dilazionandola. Se questo passaggio non viene compiuto il fermo va cancellato perché viene considerato illegittimo. Il provvedimento di fermo amministrativo vero e proprio può non essere comunicato al contribuente, quindi sarà lui stesso a dover verificare la sua posizione presso l’ufficio del Pra più vicino, poiché si può anche andare in giro con il veicolo illegalmente senza saperlo ed essere soggetto ad ulteriori e ingenti sanzioni, sequestro della patente e del veicolo.

Fermo amministrativo: come toglierlo

Inutile dire che la cancellazione del fermo amministrativo prevede l’estinzione definitiva della cartella esattoriale. Ciò può accadere versando la somma in un’unica soluzione all’ente di riscossione, oppure procedere con la rateizzazione del pagamento, quindi riprendere la macchina e tornare a circolare previa sospensione del fermo. Il provvedimento viene meno definitivamente con il versamento dell’ultima rata.

Ci sono modi per evitare il fermo amministrativo dell’auto? Sicuramente, ma è relativo solo a veicoli strumentali al lavoro, iscritti tra i beni ammortizzabili, ad esempio, un furgone utile alla consegna.

Fermo amministrativo: procedura e tempistiche

Alla domanda “quanto costa togliere un fermo amministrativo” la risposta è solo una, cioè in base all’ammontare del debito. Per tornare a guidare senza problemi è necessario essere in possesso della quietanza di pagamento che solo l’agenzia di riscossione può rilasciare e che va girata al Pra. Non sempre, però si può salire subito in macchina e guidare, infatti anche in questo caso la burocrazia ci mette del suo. Questo succede quando si tratta di piccoli enti debitori ci mettono più tempo nell’elaborazione pratiche e creano problemi. Nel caso in cui si venga fermati e sanzionati bisogna subito comunicare in Prefettura l’accaduto e, come premio di consolazione, la sanzione scenderà al minimo, solo dimostrando la buona fede.

A questo punto come si verifica l’effettiva cancellazione del fermo amministrativo? Recandosi presso un ufficio del Pra e chiedere di effettuare una visura al costo di 6 euro, oppure provare a farla online attraverso il sito ufficiale Aci o altri portali certificati. Per i meno tecnologici esiste la possibilità di compiere questa verifica anche attraverso un’agenzia di pratiche auto a fronte del pagamento di una somma più o meno variabile.